Alessandro Moreschini - Poeta

Oltre il suono delle parole...

TARATABASSUCA

Taratabassuca è una raccolta di conte, di filastrocche, scongiuri, indovinelli, giochi del popolo castellano di una volta. Cratete filosofo cinico di Tebe diceva che come non vi è melograno che non abbia almeno un granulo guasto così non vi è persona o opera che non abbia sia pure un piccolo difetto. E di difetti questo mio taratabassuca ne ha certamente se non altro quello di non essere un opera completa. Peraltro anche nel grano, una volta macinato, insieme alla farina vi è un pizzico di semola così come nel legno si forma sempre un piccolo tarlo.. Certamente vi sono altri indovinelli, altre conte, altre preghiere, altri giochi. Tengo a dire che alcuni non sono stati inseriti di proposito ed altri perchè gia pubblicati in altre opere mie insieme ai testi anonimi, ai proverbi, ai soprannomi, ai modi di dire, ai termini di paragone, ai stornelli. Voglio ricordare alcune filastrocche interessanti e significative, quale quella che in qualche modo era il termometro della cultura scolastica di un tempo: Prima primarola, seconda va a la scòla, terza ‘m-para quarta è ‘na somara, quinta è ‘na ciuvetta e sesta ‘na maestra.. Oppure: Anello anello dov’è il mio bell’anello etc..? E ancora: E’ arivatu j-ambasciatore etc

Taratabassuca è una raccolta dedicata ai bambini e colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il pittore Tito Capitani per l’apporto figurativo dato all’opera con la sua grafica insuperabile e mi corre anche l’obbligo di ringraziare la FABEDIL nella persona di Giovanni Fabiani che con il personale contributo ha reso possibile la pubblicazione del volumetto ” Strenna”.

E’ una pubblicazione dicevo dedicata ai bambini e mi auguro di suscitare in loro l’amore e la passione per lo studio delle tradizioni popolari locali, perchè loro sono i testimoni del domani. Infatti sono stati sollecitati, attraverso una lettera, tutti gli insegnanti delle scuole elementari e delle medie di Castel Madama per avere degli incontri con i ragazzi e descrivere loro i giochi riproponendoli sul campo. Le tradizioni popolari sono una perenne forza spirituale della collettività, esse rispecchiano il genio della stirpe, rilevano i tratti caratteristici del popolo e su questa materia c’è tanto da lavorare a Castel Madama.. con serietà, competenza.. anni di ricerca. Sarebbe ridicolo alzarsi un mattino e scoprire l’acqua calda improvvisandosi raccoglitore, dialettologo, linguista, filologo.. Questa è una disciplina che richiede disciplina..tutto l’altro è sfogo di bassa letteratura..o qualcosa d’altro. Io non dirò mai che il mio Cuculo canta meglio dell’usignolo ..e penso sempre di eliminare eventuali pidocchi nella mia testa anzichè indicare le zecche in quella degli altri..ma occorre, onestà e soprattutto la capacità di non far crescere nel proprio orto erbe come la presuntuosa, l’arrogante e l’ipocrita.

In definitiva sarebbe opportuno unire capacità e buonsenso per dare inizio ad una collaborazione fra tutti coloro che tengono alla storia,alla memoria dei nostri padri ed insegnare a noi e ai nostri figli.. qualcosa per il futuro, un futuro che, in questo momento, appare estremamente difficile e confuso.

E questo non è poco.

Prefazione di:

Casa Editrice: IL CENTAURO

Anno di pubblicazione: 1995