Non si hanno notizie certe (per lo scrivente) a quale periodo risalga la statua lignea, né chi fosse l’autore, né è nota la data nella quale fu posta nella chiesa e da quando i fedeli ortonesi siano stati devotamente attratti dall’Arcangelo Michele; invece si sa con certezza che qualche secolo prima del 1779 detta statua, era già venerata nella chiesa di San Giovanni Battista di Ortona.
A conferma di ciò, le cronache ricordano che nel menzionato anno una grande siccità colpì “…le terre del Regno e dello Stato Pontificio e anche le terre di Ortona”. Molti ortonesi morirono per mancanza di cibo. La gente non avendo altro si nutriva di semola, di erbe, persino di teneri arbusti che riusciva a togliere alle bestie affamate che spesso scendevano dalle montagne sovrastanti brulle e petrose. Fa fede il diario annuale del notaio Filippo Buccella sul 1779 a Ortona: “…non piovve mai nei mesi di aprile maggio e giugno perlochè ognuno dubitava di una cattiva raccolta, pur vedendosi il grano uscir da fior di terra, né tutti gli altri generi di vettovaglia davano alcuna speranza di raccolta…venne fatta una solenne processione a piedi ignudi portando molte pesanti croci sulle spalle e corone di spine. Venne solennemente trasportato processionalmente il corpo del glorioso martire S. Generoso sino alla Croce dell’aia di Ortona, la venerabile statua e sua reliquia dell’altro santo protettore S. Biagio…la statua della Madonna SS. Addolorata, la statua di S. Giovanni Battista…la statua della Miracolosa Vergine SS. Della Villa, e… la statua di San Michele Arcangelo….”.
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Anno di pubblicazione: 2013