Ho sempre sostenuto che gli uomini insigni debbano essere ricordati per i loro meriti, per il valore e il contributo che hanno saputo dare nell’arco della propria vita alle singole persone ed alla società in genere sul piano umano, sociale, culturale ed artistico. Quando poi la persona è nata e ha fatto parte di una Comunità piccola come, nel nostro caso, Castel Madama, il merito di questi uomini è maggiore e più evidente.
Castel Madama, paese a ridosso di Tivoli in provincia di Roma, ha avuto nella sua storia uomini insigni come i pittori Ferrazzi, padre e figli tra i quali un accademico di grande valore; il latinista scrittore Giacinto Pieralice De Vecchi, personalità religiose come i vescovi Vincenzo Testa, Alessandro Ghezzi, Sebastiano Pifferi; altri benemeriti come lo scrittore Mariano Moreschini, Angelo Moreschini, Luigi Testi, lo scrittore psichiatra Bruno Callieri, l’archeologo Domenico Faccenna ed altri.
Ovviamente, tra tutti, per il ruolo svolto, per le opere scritte, per gli incarichi di rilievo ricoperti durante la vita e per i rapporti avuti con il mondo dell’arte, scienziati, poeti, scrittori, filosofi, archeologi ed altri uomini illustri delle varie discipline, personalità politiche, Attilio Rossi è la figura più insigne che Castel Madama abbia avuto nella sua storia.
Basti pensare ai rapporti o corrispondenze intercorse con i critici d’arte Adolfo Venturi, Lionello Venturi, Alessandro della Seta, con Pietro Toesca, Federico Hermanin, Carlo Argan, poeti e scrittori, filosofi come Luigi Pirandello, Giovanni Gentile, Benedetto Croce, Ugo Ojetti, lo scrittore drammatico francese Jules Romani; il padre delle tradizioni popolari Paolo Toschi, il Pigorini, Salvatore Di Giacomo,Thomas Mann, Giovanni Papini, Tagore, Paul Verleen, Paul Valery pittori tra i quali il nostro Ferruccio Ferrazzi, Pietro Mari, Ettore Modiglioni, Emilio Notte ed altri.
Ebbe rapporti e corrispondenza frequente con i vari direttori Generali delle Belle Arti Arduino Colasanti, Corrado Ricci, i sopraintendenti Galli, Focolari, Poggi, Paribeni, con i direttori dei musei Barroncini, Salvagnini, Brera, a politici come il Ministro Fedele, Alfredo Rocco, Alfredo Baccelli e lo stesso Benito Mussolini. Ed ancora uomini illustri d’Europa come Henri Focillon, Salvador de Madariaga ,(spagnolo) Einstein (tedesco) Upescu segretario della commissione della cooperazione intellettuale della Societé des Nationes, Miguel, J.F. Cellerier direttore del laboratorio delle ricerche scientifiche del museo di Louvre, Henri Bonnet professore della Sorbona, presidente del Comitato della direzione dell’ufficio internazionale dell’Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte e membro della Società delle Nazioni.
Sicuramente il Rossi ebbe genitori ed avi altrettanto colti e di non indifferente spessore umano e culturale come il padre Girolamo e il nonno paterno Stefano dei quali il lettore troverà una breve ed opportuna biografia.
La succitata corrispondenza tra gli uomini più importanti della cultura italiana dei primi del novecento sarà il filo conduttore dell’opera dalla quale si evincerà la personalità di Attilio Rossi sul piano culturale, artistico, sociale. Non mancano cenni di un Rossi amante della campagna alla quale si dedicava nelle ore di svago; un Rossi sentimentale amante di belle donne; il Rossi bibliofilo, il Rossi viaggiatore, il Rossi soldato che crede nei valori della Patria che va a combattere al fronte in prima linea per quattro anni acquisendo con le sue gesta anche una medaglia di bronzo al valor militare.
Voglio sottolineare anche un Rossi quale maestro di vita che in un’epoca in cui l’ analfabetismo era di casa, si prodigava ad impollinare ed indirizzare giovani ragazzi del proprio paese allo studio delle varie discipline dello spirito e dell’arte e di ciò ne sono stato testimone sia pure marginale.
Da non dimenticare infine un Rossi umano attento che, vista la sua influente posizione, contribuisce a dare stabile impiego ai molti concittadini e a procurare lavoro a molti altri.
E’ pur vero che da qualche tempo a questo insigne castellano è stato intitolato l’archivio Storico di Castel Madama, oltre al piccolo vicolo adiacente alla casa dove nacque e visse gran parte della sua vita, ma credo che il Rossi meriti di essere ricordato nel tempo anche per quanto fece, unitamente al padre e al nonno, per l’Italia intera, in nome dell’arte, della cultura e del lavoro.
L’autore
Prefazione di:
Casa Editrice: TORED
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